I possibili dubbi, sorti alla vigilia della fase di sperimentazione della comunicazione unica d'impresa, sulla riuscita di una procedura facoltativa e non obbligatoria, sono stati cancellati dai fatti. O meglio dai numeri: a febbraio dello scorso anno, ossia da quando è stata adottata per la prima volta questa procedura informatica che accorpa gli adempimenti amministrativi su iscrizione, variazione e cessazione dell'attività d'impresa nei confronti di quattro enti (Camere di commercio, Agenzia delle entrate, Inps e Inail), le pratiche inviate erano 18. Ad aprile di quest'anno, invece, questa cifra si è quasi centuplicata due volte, ossia è arrivata a quota 3.334. Registrando, inoltre, per effetto delle festività, un lieve calo rispetto alle 3.987 pratiche inviate a marzo 2009.E così, in attesa che la procedura oltrepassi i confini della sperimentazione, un bilancio di questa fase fa registrare un vero e proprio boom. Spiegabile perché, a conti fatti, i vantaggi, in termini di tempi e costi, per gli imprenditori sono oggettivi. E, slogan a parte, fatta eccezione per determinate circostanze, si riesce ad aprire un'attività in un giorno. A confermarlo a ItaliaOggi Sette è Antonio Tonini, responsabile delle direzione registro imprese di Infocamere: «Il vantaggio vero nella procedura è nei tempi: è più veloce comunicare iscrizioni o modifiche nei confronti dei quattro grandi enti. Un principio solidamente confermato dalla sperimentazione: sarebbe molto più complicato presentare quattro domande che farne una sola e nei tempi predefiniti per legge e che gli enti hanno rispettato», ha spiegato aggiungendo, però, le tre aree di intervento per migliorare la procedura: «In primo luogo, la semplificazione della modulistica. Ora che c'è stata la sperimentazione, ci sono più margini di miglioramento per evitare di chiedere le stesse informazioni. In questo caso non servono ulteriori interventi del legislatore, o grandi operazioni, ma è sufficiente un'intesa tra gli enti. E proprio in questa direzione, è stato messo in piedi un accordo congiunto per cui la modulistica necessaria agli imprenditori individuali è stata unificata, un buon passo in avanti su cui lavorare anche per gli altri casi. In secondo luogo», ha proseguito Tonini, «si deve intervenire sui soggetti che possono usare questo strumento: gli esperti, che siano le associazioni di categoria, i commercialisti, i notai o i consulenti di lavoro, hanno consolidato le proprie competenze (contabili, amministrative, previdenziali) ed è la stessa Comunicazione unica d'impresa che tende a favorire chi si occupa di tutto. Ma a oggi non tutti i soggetti hanno capacità e, soprattutto, legittimazione a rappresentare gli interessi degli imprenditori nei confronti dei diversi enti. Legittimazione a rappresentare gli interessi degli imprenditori nei confronti dei diversi enti. Il tema è controverso», ha ammesso il responsabile di Infocamere, «e darà adito alla creazione di diverse fazioni pro o contro, ma serve estendere le facoltà date oggi ai singoli professionisti».Terza area di intervento sono i termini, ossia, ha illustrato ancora Tonini «le date entro cui adempiere la procedura. A oggi sono diverse e sono riconducibili sostanzialmente a due scadenze: l'Inail chiede di conoscere le informazioni sull'impresa nel momento in cui avvengono, mentre Fisco, Inps e Cciaa entro un mese dall'inizio dell'attività. La differenza ha creato non poca confusione: quando consegnare la documentazione? Ne serve più di una? In molti casi si fa riferimento alla prima data obbligatoria, ossia quella dell'Inail, anticipando di fatto la comunicazione verso gli altri entri. Ma poi ci sono casi per cui non essendoci elementi sufficienti per iscriversi all'Inps, per esempio è stato necessario fare una successiva comunicazione. Ora, al di là del buon senso servono chiarimenti su questo punto che vadano oltre i singoli enti. Serve un intervento chiarificatore per valutare possibili semplificazioni».Ma in definitiva, l'impresa in un giorno è un miraggio? «No, è possibile», ha risposto Tonini, «ma non era impossibile neanche prima della sperimentazione, era più complicato e dispendioso. A oggi, tuttavia, la possibilità di far nascere un'attività in un giorno o più giorni resta legata alla necessità di ottenere autorizzazioni: in tal caso la procedura non ha portato miglioramenti. Così se sono un piccolo imprenditore edile, con assistente a seguito e un furgoncino con cui lavorare posso riuscire ad aprire l'impresa in un giorno. L'inaugurazione di una libreria, invece, è condizionata al rilascio delle autorizzazioni comunali. E servirebbe più tempo. Ma questa è un'area su cui si sta lavorando tanto a livello normativo, si veda per esempio dello sportello unico delle attività produttive, proprio in riferimento al quale è stato coniato lo slogan «L'impresa in un giorno.